La Royal Marines Band Service, ala musicale della Royal Navy  ha scelto di cantare “The sound of silence” di Paul Simon al Festival della musica di Mountbatten alla Royal Albert Hall.

Mi colpisce questa scelta e non credo sia stata fatta solo perché è una canzone orecchiabile. Penso, invece, che abbiano voluto dare un messaggio forte come quello che possiamo leggere nelle righe di quel brano.
The sound of silence ci ricorda che il silenzio è capace di urlare, così tanto da gettarci nell’oscurità della solitudine. E possiamo avere intorno migliaia di persone e accorgerci che non sono in grado di ascoltarci né ascoltarsi, che non sono in grado di comunicare con noi e nemmeno con se stessi. O, peggio ancora, obbediscono alle regole della propria società o di “profeti” che usano a proprio vantaggio il loro smarrimento. Il silenzio allora diventa un pozzo in cui annegare.
Ecco allora che questo brano, cantato dai Royal Marines, uomini e donne emblema di forza e coraggio, sembra quasi un paradosso.
Ma è esattamente quello che succede a chi è sotto i riflettori, a tutte quelle persone a cui è richiesto di dimostrare continuamente la propria “invincibilità”. 

Sono proprio queste persone che hanno dentro di sé una vulnerabilità che urla e si dispera perché non ascoltata, né da chi la porta, né tantomeno dal mondo esterno.
Allora è importante imparare a stare in quel silenzio, dare voce  a tutte le nostre parti rinnegate o che ci spaventano, lasciare che la nostra vulnerabilità possa esprimersi, accoglierla, accudirla, farla sentire al sicuro. Allora non avremo più bisogno di cercare all’esterno qualcuno che si occupi di quella parte così preziosa e delicata, con il rischio che venga fraintesa o ferita da chi a sua volta ne è spaventato. Questa è la strada verso la libertà personale, cosicché potremo finalmente trovare nel silenzio un grande alleato.

Hello darkness, my old friend
I’ve come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence
In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
‘Neath the halo of a street lamp
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed
By the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence
And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices
Never share
No one dared disturb
The sound of silence
“Fools” said I, “You do not know
Silence like a cancer grows
Hear my words that I might teach you
Take my arms that I might reach you”
But my words like silent raindrops fell
And echoed in the wells of silence
And the people bowed and prayed
To the neon god they made
And the sign flashed out its warning
In the words that it was forming
And the sign said, “The words of the prophets
Are written on the subway walls
And tenement halls
And whispered in the sounds of silence”

Salve tenebra, vecchia amica mia
Eccomi a parlare ancora con te
Perché una visione silenziosamente
Si è intrufolata mentre dormivo
Ed ha lasciato una traccia
E questa visione mi si è impiantata in testa
E lì rimane ancora con il frastuono del silenzio
Nei miei sogni agitati camminavo da solo
Strade di ciottoli strette
Sotto l’alone di un lampione
Alzai il bavero per il freddo e l’umidità
Allorchè i miei occhi furono trafitti dal
Lampo di una luce al neon
Che squarciò la notte
E scosse il frastuono del silenzio
E nella luce vivida vidi
Diecimila persone, forse più
Persone che conversavano senza parlare
Persone che udivano senza ascoltare
Persone che scrivevano canti che quelle voci
Non avrebbero mai condiviso
E nessuno osava disturbare
Il frastuono del silenzio.
“Idioti” dissi, “Non sapete che
Il silenzio cresce come un cancro
Udite le parole che potrei insegnarvi
Prendete le mie braccia con le quali potrei Raggiungervi.”
Ma le mie parole come silenti gocce di pioggia
Caddero ed echeggiarono nei pozzi del silenzio
E le persone chine in  preghiera
Al dio neon che si erano creati
E la scritta mostrò chiaramente il suo monito
Nelle parole che si stavano formando
E la scritta disse: “Le parole
dei profeti sono scritte
sulle pareti delle metropolitane
Negli atri dei caseggiati
E mormorano il frastuono del silenzio.

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