L’ idea di avere un supporto dal punto di vista mentale non mi è venuta per gran parte della mia carriera sportiva. Purtroppo noi atleti viviamo in un sistema in cui è difficile che la figura del mental coach esca in maniera determinante al sostegno dell’atleta. Ad un certo punto però mi sono accorta che mi mancava lavorare su di un aspetto, appunto quello mentale, ma che soprattutto era un aspetto che si poteva allenare tanto quanto quello fisico. Quindi ho avuto io l’idea di rivolgermi ad una mental coach (Nicoletta) consapevole che avrei fatto un ulteriore passo in avanti sulla mia preparazione.
L’ho capito nel momento in cui le sedute di allenamento prendevano una forma diversa. Lavorare con la mia mente, con le mie emozioni, mi portava a migliorare di conseguenza la mia tecnica e la mia prestazione fisica.
È cambiata la mia consapevolezza. Oggi so di avere risorse che prima non pensavo minimamente di avere. (Per esempio, con gli esercizi di respirazione imparati da Nico so di avere “un’arma” in più per sentirmi bene). E so di dover lavorare costantemente su degli aspetti del mio modo di essere che prima quasi nascondevo.